Il dolore ed in particolare il dolore cronico, è stato affrontato, nel tempo, da svariati punti di vista: fisiopatologico, terapeutico, diagnostico, spesso tirando in ballo i criteri di scelta nella gestione del paziente. Tra le aree di criticità troviamo argomenti quali la diagnosi differenziale tra i tipi di dolore (viscerale, nocicettivo, neuropatico, etc), la gestione degli effetti collaterali (a cominciare dalla stipsi), il problema della dipendenza psichica (sullo stimolo della ‘opioid epidemic’ americana), per non parlare dei criteri di scelta terapeutici (all’interno delle differenti classi degli analgesici). Altro argomento sviluppato in questi anni è stato il ruolo di determinate condizioni mentali nella genesi della cronicizzazione o nell’abbassamento della soglia al dolore. Sappiamo come la depressione (ma senza arrivare al disturbo depressivo maggiore), o semplici alterazioni dell’umore possano abbassare la soglia al dolore; sappiamo come l’ansia cronica, soprattutto quella somatica (a dispetto di quella cognitiva), induca una maggiore vulnerabilità. Sappiamo come la mancanza di sonno possa condizionare l’evoluzione, per non parlare della sindrome da stress post-traumatico (fisico o psichico) o del morbo di Parkinson. Quelle descritte sono diagnosi di malattia più o meno conclamata, la cui responsabilità sulla evoluzione del dolore è stata documentata ampliamente. Quello che fino ad ora non è stato affrontato, a livello di patrimonio culturale generale, è il ruolo che determinati tratti temperamentali o dati profili caratteriali giocano in termini di vulnerabilità al dolore. Non stiamo parlando di profili di malattia mentale, la cui natura porta ad interferire con la genesi del dolore, stiamo parlando di ‘persone normali’, che in base ai propri tratti temperamentali (geneticamente determinati) o al proprio profilo caratteriale (epigeneticamente determinato) possono risultare più o meno vulnerabili in termini algici. Stiamo parlando del profilo di personalità sviluppato da Robert Cloninger, la cui espressione rende gli individui più o meno vulnerabili al dolore. In realtà, il ruolo dei tratti temperamentali o dei profili caratteriali sul dolore, sono stati oggetto di una serie di studi ma non tanti quanto l’incidenza del dolore nella popolazione avrebbe richiesto. L’obiettivo del Congresso è quello di sensibilizzare gli specialisti che impattano il dolore su quali profili di personalità devono essere attenzionati di più se si vuole realizzare un pain reliev adeguato. Tutto ciò sarà realizzato attraverso il coinvolgimento interattivo dei partecipanti al fine di generare una discussione sulla necessità di portare avanti indagini epidemiologiche finalizzate.
“PAIN & PERSONALITY”
RES

Dal 28-06-2025
al 28-06-2025
- Inizio iscrizioni: 28-04-2025
- Fine iscrizione: 21-06-2025
- Accreditato il: 09-04-2025
- Crediti ECM: 6.0
- Ore formative: 6h
- Codice Evento: 451534
- N. Edizione: 1
Dettaglio
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Programma
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Informazioni
Obiettivo formativo
1 - Applicazione nella pratica quotidiana dei principi e delle procedure dell'evidence based practice (EBM - EBN - EBP)
Procedure di valutazione
QUESTIONARIO ECM
Metodi di insegnamento
Relazioni su tema preordinato
Lingua
Italiano
Elenco delle professioni e discipline a cui l'evento è rivolto
Medico chirurgo
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Anestesia e rianimazione
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Chirurgia Generale
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Cure Palliative
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Ematologia
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Geriatria
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Medicina fisica e riabilitazione
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Medicina generale (Medici di famiglia)
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Ortopedia e traumatologia
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